Il cielo di Trieste

On 29 Giugno 2013 by comunicarte_edizioni

«Ora […] la mia terra non è più solo l’Istria: lo è diventata anche Trieste. È un ambiente fisico abbastanza similare. Forse il cielo ha molta parte in questo, un cielo continuamente mutevole e perciò tipico, unico: tutto può mutare da un momento all’altro. Prima, magari, è plumbeo, poi per un soffio di bora si allarga e tutto cambia. Le nubi sono spazzate via e torna il sole e si ha così una primavera continua anche nel cuore dell’inverno, o dell’estate, o dell’autunno. Questa varietà rafforza il sentimento della frontiera. Un mondo in fondo precario, provvisorio, all’incrocio tra nord e sud, est e ovest. Ma questo significa anche ricchezza, ricchezza di umori: porta odori, profumi di altre parti. Il profumo della resina e delle bacche del Carso si mescola con quello del mare, la campagna con la città»

Fulvio Tomizza in L’Istria e la guerra. È solo una delle tante citazioni contenute nel libro di Stella Rasman e Patrizia Vascotto La Trieste di Tomizza. Itinerari. Quattro itinerari e 100 immagini di Claudio Ernè per scoprire la “città di carta”, patria di Svevo, Saba, Pahor e Tomizza.
Fulvio Tomizza

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