Solecchio sull’onore di Stelio Crise
Onesto è aggettivo molto vicino al sostantivo astratto onore, perchè conforme alla virtù – degna sempre d’onore – e al decoro, che dell’onore è adornamento grande.
Onesta è l’azione che tocca il cuore e lo illumina di speranza buona.
Onesto è il pensiero pulito e netto. Onesto è lo slancio generoso, entro preciso limite d’umano disinteresse. Onesta è l’aurea mediocrità. Perciò eroi e poeti onesti non sono.
E onesti non possono essere detti i santi: santi sono e basta.
Sono invece onesti la donna amata e l’uomo amato? Perchè dovrebberlo esserlo se entrambi sono amati, per lo più, non per i loro pregi?
Ma tutti gli uomini vogliono essere onesti e da tutti esigono d’essere stimati tali. Questa esigenza, però, onesta proprio non è. Così come è disonesto in sommo grado chi proclama d’essere onesto.
Ma, allora, chi è onesto?
Dovrebb’esserlo ogni uomo, certamente.
Sempre?
Forse sarebbe sufficiente lo fosse una volta sola. Magari in una vita intera.
(I libretti di mal’aria, 264, agosto 1978)